domenica 4 dicembre 2011

I have a dream...

Io ho un sogno”, queste erano le parole iniziali di Martin Luther King nel suo famoso discorso...

Tanti dei nostri sogni spesso sono resi impossibili, ma non perché irrealizzabili, semplicemente perché qualcuno ha voluto così.

Spesso, quindi, ci risulta difficile continuare a sognare. Questa è una delle più grandi sconfitte dell'umanità: non riuscire più a sognare significa aver perso la speranza e senza la speranza non c'è azione. “Il contadino semina perché ha la speranza di raccogliere e non la certezza, se non avesse la speranza non seminerebbe nemmeno”. Ma fermiamoci un attimo a riflettere, qual'è la nostra società ideale? In quale mondo vorremmo vivere (e non sopravvivere)? Dove vorremmo crescere i nostri figli?

Sarebbe bello che vi fosse un mondo in cui l'etica (e non il denaro) fosse la bussola della civiltà, in cui ci si potrebbe basare sulla sostenibilità dei beni reali anziché sulle risorse finanziarie. Il governo “ideale” dovrebbe avere come compito principale la soddisfazione dei bisogni dei propri cittadini.

In Italia, “paradiso” del mediterraneo, la popolazione dovrebbe cooperare per il benessere di ogni individuo. Il primo articolo della costituzione dovrebbe recitare:

L'Italia è una Repubblica basata sul tempo libero”.

Sarebbe auspicabile che ogni cittadino non avesse la preoccupazione di come arrivare a fine mese e che le persone avessero fiducia l'uno dell'altro. Non ci dovrebbero essere né conflitti d'interessi, né guadagni da agognare ad ogni costo.

In questo paese ideale la casa è garantita dallo stato, tutti devono avere un posto in cui vivere, e lo stato (che non è altro che la comunità di individui) garantisce un'abitazione a ogni nucleo familiare. La casa non viene più “venduta”, ma è concessa ai richiedenti in base alle loro necessità. Le agenzie immobiliari si mobiliterebbero per realizzare lo scambio tra offerta-domanda.

L'acqua e l'elettricità dovrebbero essere gratuite fino ad alcune soglie, a pagamento negli altri casi (es.: fino a 15 kw al giorno gratis, oltre a pagamento).

I prodotti alimentari dovrebbero essere coltivati in zone limitrofe (es. filiera corta).

I trasporti “pubblici” in quanto tali dovrebbero essere gratuiti.

In questo “mio” mondo ideale c'è un reddito di cittadinanza per tutti. Non essendoci ricchezza in un mondo di morti, la prima cosa da salvaguardare è la vita, e tutti hanno diritto ad un reddito minimo di cittadinanza. La vita è la ricchezza più grande e quindi va salvaguardata e protetta.

Il reddito di cittadinanza e i servizi primari garantiti all'individuo farebbero sì che essi non siano più obbligati a trascorrere 8 ore al giorno a lavoro, ma sarebbe sufficiente un lavoro part time. La tecnologia (che sostituisce l'uomo nelle produzioni aumentandone la produttività) renderebbe possibile tutto ciò.

Con un lavoro part time ogni persona riuscirebbe a coltivare le proprie passioni portando così la civiltà a progredire (riflettete su quante persone potrebbero essere grandi artisti o inventori, ma per sopravvivere si ritrovano a passare 10 ore in fabbrica abbandonando i propri interessi). Le madri potrebbero accudire i propri figli senza dover ricorrere a nonni o baby sitter.

Cosa vorrei ancora nella mia “società ideale”?

Le istituzioni di potere, per esempio, come dovrebbero essere?

Come molti affermano “Il potere corrompe ed il potere assoluto corrompe in modo assoluto”.

Quindi, dal momento che sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze, non potremmo far altro che prevenirle frazionando il potere con la decentralizzazione, ovviandone le sue corruzioni intrinseche. Dovrebbe inoltre essere previsto un cambiamento costante e continuo degli amministratori, scelti nella maggior parte dei casi in maniera “casuale” (onde evitare la costituzione di cooperazioni trasversali o poco chiare dette massonerie, lobby o clienteralismi).

In questo modo ognuno riacquisterebbe la propria dignità e potrebbe cimentarsi in ciò che è più incline a fare.

La nostra società attuale invece prevede che per aver accesso a qualsiasi cosa si debba possedere denaro. Questa è l'unica cosa richiesta. Quali sono le conseguenze?

La casa diventa un lusso, come un lusso è avere i servizi di prima necessità: acqua, cibo, trasporti etc.

L'unico obiettivo è “fare soldi”. Non esiste etica: “Non conviene più ciò che è giusto, ma è giusto ciò che conviene”. Le case farmaceutiche per esempio non hanno più come obiettivo la cura delle persone (scopo etico che ne giustificherebbe la loro esistenza), ma renderle malate “cronicamente” per continuare a vendere prodotti e fare profitti (a scopo capitalistico), così come avviene in qualsiasi altro settore.

La causa originaria di tale male è il “signoraggio bancario”, che espropria le persone, mettendole le une contro le altre per riuscire ad ottenere denaro sufficiente per sopravvivere: “Morte tua vita mea”. In questa società è premiata l'avidità: certe persone posseggono tutto a discapito del resto della popolazione.

Ma come è possibile concepire che un individuo possegga 10 case ed un altro invece non riesca ad acquisirne nemmeno una? A cosa servono 10 abitazioni? Solo per essere affittate aumentando i propri profitti (dato che il proprietario, nella maggior parte dei casi, abiterà in una sola casa). Ciò dovrebbe essere contrastato e non premiato. Le risorse limitate dovrebbero essere distribuite equamente a tutti i cittadini. Chissà, magari il prossimo passo nel futuro sarà la quotazione dell'acqua in borsa (iniziativa già proposta in ambito finanziario). “Hai i soldi? Allora bevi, altrimenti muori!”.

Facciamo un'ultima riflessione...

Immaginate di vivere in un paese di dieci persone in cui, a causa della carenza di piogge estive, si presenti una lunga siccità di tre mesi. Avete bisogno di costruire una piccola diga sul torrente per avere acqua ed elettricità. Decidete che ognuno di voi si occupi, per lo stesso tempo, della costruzione della diga. Una volta costruita la suddetta diga, il vostro villaggio avrà guadagnato un'infrastruttura che porterà benefici a tutti i suoi abitanti (acqua disponibile anche in estate ed elettricità) senza alcun tipo di onere, se non quello di manutenzione.

Adesso immaginate la stessa questione affrontata all'interno di una nazione. Risulta difficile chiedere a tutti i cittadini di poter partecipare alla costruzione di una qualsiasi infrastruttura, quindi per semplificare si introduce il denaro. Con esso infatti solo alcuni dei cittadini provvedono alla costruzione della diga, mentre gli altri forniscono ai lavoratori tutto il resto (il denaro potrà essere scambiato per avere servizi). A questo punto, però, una volta finita l'opera, questa non sarà più un guadagno per la collettività, ma un debito, dal momento che il denaro usato per la sua costruzione (e creato a costo zero) è stato “prestato”. Nonostante i cittadini abbiano costruito con le proprie mani le infrastrutture, essi stessi non ne sono proprietari, anzi tali soggetti diventano debitori in quanto la banca reclama il pagamento. Le infrastrutture sono state costruite dalla collettività e non dalla banca, ma è quest'ultima che ne reclama la proprietà in quanto ha “prestato” i famosi pezzi di carta.

A causa di questa truffa, che sta all'origine del sistema monetario, lo stato sarà sempre in deficit, le aziende continueranno a chiudere per mancanza di fondi e le persone continueranno ad impoverirsi, le multinazionali (di proprietà dei grandi istituti di credito) e le grandi banche aumenteranno proporzionalmente i loro possedimenti.

L'unica soluzione possibile è quella di rendere pubblica la proprietà della moneta all'atto dell'emissione (come dovrebbe essere). Recentemente, a fronte delle nuove manovre proposte da Monti, Casini ha affermato: “Quando il medico arriva in casa, difficilmente prescrive le medicine buone. Le medicine sono sempre amare, ma evitano al paziente di morire”. A prescindere dalla dubbia efficacia di molte medicine, la guarigione prevede un miglioramento dello stato di salute e non un peggioramento: come si fa a migliorare la situazione della popolazione se si aumentano le tasse e si taglia sulle pensioni? Che copione recitano questi politici? Perché l'Italia ha dovuto versare la bellezza di 170 miliardi di euro nel “fondo salva stati” della UE e successivamente (sotto il governo Berlusconi) ha introdotto manovre per recuperare 70 miliardi in 3 anni?

Einsten dichiarava “L'anarchia economica della società capitalista, quale esiste oggi, rappresenta secondo me la vera fonte del male. Vediamo di fronte a noi un'enorme comunità di produttori, i cui membri lottano incessantemente per spogliarsi a vicenda dei frutti del loro lavoro collettivo […] Sono convinto che vi è un solo mezzo per eliminare questi gravi mali, e cioè la creazione di un'economia socialista congiunta a un sistema educativo che sia orientato verso obiettivi sociali. In tale economia i mezzi di produzione sono proprietà della società stessa e vengono utilizzati secondo uno schema pianificato. Un'economia pianificata, che equilibri la produzione e le necessità della comunità, distribuirebbe il lavoro fra tutti gli abili al lavoro e garantirebbe i mezzi di sussistenza a ogni uomo, donna e bambino. L'educazione dell'individuo, oltre a incoraggiare le sue innate capacità si proporrebbe di sviluppare in lui un senso di responsabilità verso i suoi simili anziché la glorificazione del potere e del successo, come avviene nella nostra società attuale”.

Perché la gente non si oppone?

Lo stesso Einstein affermava: “Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi”!!!


Claudio & Dania