giovedì 2 agosto 2012

Cosa ci nasconde la storia?

“Chi controlla il presente controlla la storia, chi controlla la storia controlla il presente” (“1984”, George Orwell).

Cominciando ad incuriosirsi alla realtà circostante risulta evidente come qualunque disciplina, storia, scienza o economia, sia basata su dogmi. Il dogma è una verità assoluta che non ha prove della sua validità e non ammette obiezioni. Un dogma permette che un fenomeno risulti VERO perché così hanno deciso le autorità di riferimento.

Il metodo sperimentale prevede invece che ogni ipotesi, per poter essere ritenuta valida, debba essere confermata.

Purtroppo non sempre si procede in questo modo. L'ipotesi iniziale in molti casi diventa un dogma anche se non scientificamente dimostrata, e, non sono accettate critiche. Ciò può accadere per mantenere inalterate le strutture gerarchiche all'interno di una disciplina o perché nuove scoperte porterebbero una perdita di profitti o di "controllo".

E' DOGMA della storia l'evoluzione lineare: cioè che l'uomo si sia evoluto costantemente (da uomini primitivi, alle tribù, alle civiltà antiche, etc.), quindi che mai in passato sia arrivato all'attuale sviluppo tecnologico.

Analizzando la storia delle Piramidi è però possibile mettere in in crisi l'attuale visione della storia e la sua cronologia temporale.

Tra le grandi piramidi egizie analizziamo la grande piramide di Cheope (la più alta) e la sfinge.

La teoria ufficiale:
“La Piramide di Cheope a Giza, anche detta Grande piramide, è l'unica delle sette meraviglie del mondo antico che sia giunta sino a noi, nonché la più grande piramide egizia e la più famosa piramide del mondo. È situata nel complesso della necropoli di Giza, vicino al Cairo in Egitto. Costruita, si presume, intorno al 2570 a. C, è rimasta l'edificio più alto del mondo per circa 3800 anni. Eretta da Cheope, della IV dinastia dell'Egitto antico come monumento funebre è stata realizzata dall'architetto reale Hemiunu... Come ci narra Erodoto, furono utilizzati circa centomila uomini che lavorarono per circa quarant'anni alla costruzione della piramide.”
Ad una lettura superficiale sembra non ci sia niente di strano, ma alcuni particolari vanno analizzati con attenzione, e prendendo informazione dalle stesse fonti ufficiali: “Hemiunu (2570 a.C.) è stato un visir, architetto e sacerdote egizio durante la IV dinastia. Gli viene tradizionalmente attribuita la progettazione della Grande piramide di Cheope presso il quale fu sovrintendente dei lavori del re.”
E' opportuno porre attenzione sulla frase “gli viene TRADIZIONALMENTE attribuita”. Cioè, per tradizione, e non a seguito di prove è stato stabilito che Hemiunu fosse il progettista della grande piramide. Ciò significa che a chiunque potrebbe essere attribuita la costruzione della grande piramide. Non ci sono prove.

Erodoto (greco: ‘Ηρόδοτος, Herodotos; Alicarnasso, 484 a.C. – Thurii, 425 a.C.) è stato uno storico greco antico che ha redatto il documento più antico sulle piramidi. Mettendo a confronto le date della presunta realizzazione della piramide di Cheope (2570 a.C.) e la nascita di Erodoto (484 a.C.) risulta subito evidente che tra i due c'è un salto di 2086 anni. Se il documento più antico di cui disponiamo è un documento redatto da una persona vissuta 2086 anni dopo l'evento descritto, come può essere attendibile? E' ovvio che la descrizione di Erodoto è un racconto, più che una un documento valido e attendibile.

Un elemento da tenere in considerazione in questa analisi è la differenza della tecnica di costruzione delle grandi piramidi rispetto a tutte le altre costruzioni egizie. Immaginate una civiltà che tecnologicamente è in grado di costruire solo capanne ma in un momento della propria storia riesce a costruire grattacieli per poi tornare nuovamente a costruire capanne. È evidente che qualcosa non quadra.

La piramide di Cheope è allineata con i quattro punti cardinali con un errore di 0,015%, il che risulta essere stupefacente per uomini che uscivano dalla preistoria.

La costruzione è stata realizzata con blocchi di pietra alti 1,40 metri alla base, per arrivare ad essere alti 50 cm al 17° corso di pietre, per tornare ad essere nuovamente più grandi fino a raggiungere blocchi del peso di 15 tonnellate a 90 metri d'altezza.

A differenza delle altre piramidi realizzate in mattoni di argilla, le piramidi che stiamo analizzando non sono monumenti funerari: all'interno non presentano ornamenti nè geroglifici. E a cosa servivano?

Inoltre, secondo le date assegnate alle grandi piramidi, lo sviluppo della tecnologia necessaria per realizzarle, sarebbe dovuto avvenire in un breve lasso di tempo: 200 anni circa, al termine del quale le conoscenze acquisite sarebbero andate perdute.
Resta inoltre il mistero di come si potesse intagliare e trasportare enormi blocchi di pietra.

La grande sfinge, scolpita su un unico blocco di roccia, permette di ricavare ulteriori informazioni.

Un grosso indizio ce lo fornisce l'erosione, che come dimostra una prova ufficiale:
“Sul corpo della sfinge sono presenti evidenti segni di erosione dovuti all'esposizione continua all'acqua piovana, ipotesi accettata dalla comunità scientifica. L'egittologia ufficiale non sa come spiegare questo fatto, considerando che le ultime piogge in grado di sortire tali effetti nella regione di Giza risalgono alla fine dell'ultima glaciazione.”
Va sottolineato che la testa della grande sfinge, che raffigura il volto di un faraone è sproporzionata rispetto al resto del corpo: è più piccola. Questa "riduzione" potrebbe essere stato causato da una rimodellazione del volto avvenuta in tempi successivi alla sua realizzazione. A conferma di questa ipotesi possiamo riscontrare l'assenza sul volto dei segni d'erosione presenti sul resto del corpo.

E' inequivocabile che le piramidi, data la loro posizione e disposizione, abbiano una qualche relazione con le costellazioni. A fronte di ciò, tornando ad analizzare la sfinge, è indiscutibile che il corpo raffiguri un leone. Poichè il volto è stato riscolpito in epoca più recente è logico ipotizzare che il volto originale raffigurasse un leone.

Un'ipotesi più attendibile sull'età della sfinge è di almeno 13000 anni, come ci suggeriscono i segni dell'erosione.

Poichè la genialità di tutte le cose sta nella visione d'insieme, analizziamo le piramidi da un altro punto di vista.

Tutti sanno che nel mondo esistono numerose piramidi, ognuna con una forma caratteristica (pensate alle piramidi Maya che differiscono da quelle egizie), ma le piramidi classiche di Giza (esattamente piramidali) sono attribuite solo agli egiziani. Dalla lettura di un qualsiasi libro di storia veniamo a conoscenza che gli egiziani hanno sempre vissuto lungo le sponde del Nilo, senza mai allontanarsi da esso. Di conseguenza se davvero fossero stati loro a costruire le grandi piramidi, esse sarebbero un’esclusiva del solo Egitto. Questa teoria è messa a dura prova dal ritrovamento nel mondo di altre piramidi come quelle egizie. In particolare va precisato che la piramide di Cheope non è la più alta del mondo. La piramide più alta mai ritrovata è la Piramide del Sole situata a Visoko in Bosnia.
Non solo, un gruppo di ricercatori americani e francesi, proprio in questi giorni, ha confermato il ritrovamento di una gigantesca piramide posata sul fondo dell'oceano a 600 metri di profondità al largo delle Bahamas. Questa piramide supererebbe in dimensioni la piramide di Giza, e dalle prime osservazioni sembrerebbe costruita con un unico mastodontico blocco traslucido simile al cristallo. Questa notizia però non è nuova alle persone interessate all'argomento. Nell’estate del 1991, l'oceanografo Verlag Meyer, durante una conferenza stampa a Freeport comunicò che durante una scansione del fondale con il sonar nella zona del "Triangolo delle Bermuda", la sua squadra trovò due piramidi gigantesche, più grandi delle Piramidi di Giza.

Se la notizia venisse ufficializzata gli archeologi si troverebbero costretti a trovare una spiegazione alla presenza di una piramide di cristallo sul fondo dell'oceano. A complicare ulteriormente le cose sarebbe la datazione da attribuire a queste opere. A quanto risale l'ultimo grande cataclisma che possa avere inondato queste terre? Possibile che Atlantide non sia solo un mito narrato da Platone, ma sia veramente esistita?

Inoltre la localizzazione delle piramidi in tutto il mondo suggerisce che nel passato sia esistita un'antica, evoluta e globale civiltà.

L'idea di storia lineare che abbiamo è con ogni probabilità sbagliata, mentre sempre più prove avallano l'ipotesi di una storia ciclica. A conferma di questo ci sono numerosi ritrovamenti di oggetti artificiali altamente elaborati (alcuni impossibile da realizzare tutt'ora) durante gli scavi nelle miniere (risalenti anche ad alcuni milioni di anni fa). Sarebbe utile sapere come mai queste antiche civiltà si siano estinte. Si può ipotizzare come causa dei cataclismi naturali: diluvio universale, terremoti, o fenomeni similari. Non possiamo però scartare l'ipotesi dell'autodistruzione... in quest'ultimo caso dovremmo riflettere sull'attuale situazione della nostra società (ai numerosi armamenti nucleari) ed alla possibilità che l'estinzione della nostra civiltà (meglio dire inciviltà) sia quanto mai vicina.